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Tre giorni a Lisbona

by Elena

Lisbona dall'alto.Chi di voi mi segue sui miei profili social Instagram e Facebook sa già che recentemente sono stata a Lisbona, una città che avrei voluto visitare da tempo ma che senza un motivo preciso è sempre stata surclassata da altre mete. Incredibile quanto sia stata ingenua a sottovalutarla!

Tre giorni bellissimi: abbiamo ammirato i colori delle azulejos, sentito il profumo delle pastéis de nata ancora calde, bevuto la Ginja con la gente del posto, ammirato lo skyline della città al tramonto; le salite, le discese, il tram 28 con i turisti affacciati al finestrino e le piazze deserte dopo le notti allegre.

Eccomi qui a suggerirvi cosa vedere a Lisbona, sperando possa essere utile a chi di voi sta programmando un viaggio questa magnifica città. I miei consigli per visitare Lisbona in tre giorni si basano su un itinerario che comprende sia cosa vedere che dove mangiare.
L’aeroporto di Lisbona è collegato alla città con una comodissima la metropolitana che porta in centro. Noi abbiamo alloggiato in zona Barrio Alto, più precisamente a Chiado e direi che la posizione è stata ottimale per girare il più delle volte a piedi. Un consiglio: scarpe comode e zaino in spalla perché con i trolley si fa davvero fatica nelle salite.

Belém, pasteis e monumento del Descobrimiento di Lisbona.
Primo giorno (pomeriggio) a Lisbona

Iniziamo il nostro tour con una sosta al bar A Brasileira, storico locale nel quale veniva servita la bica: un caffè molto forte paragonabile al nostro ristretto. Tanti gli intellettuali e i personaggi illustri passati di qui, tra cui il poeta Pessoa commemorato oggi da una statua in bronzo tra i tavolini esterni al locale.
Con l’Ascensor da Bica (una sorta di funicolare) decidiamo di raggiungere il fiume Tago e fermarci al Time Out (Mercado da Ribeira) nel quale si trovano numerosissimi corner che propongo ogni tipo di cucina portoghese e non. Ovviamente scegliamo di mangiare uno squisitissimo baccalà servito su una crema di spinaci, davvero ottimo!
Dopo questa sosta facciamo una passeggiata sul lungo fiume; tantissime persone sono solite aspettare qui il tramonto sorseggiando una fresca bottiglia di vino bianco, noi ci adeguiamo agli standard locali e facciamo come loro. 😉
Raggiungiamo Praça do Comércio, una piazza che a me ricorda tanto Trieste. I portici nascondono localini e bar bellissimi, ma noi abbiamo già dato, allora continuiamo per Rua Augusta dove vediamo ergersi una costruzione imponente di ferro, si tratta dell’ Elevador santa Justa da cui è possibile ammirare la città dall’alto. Lisbona si estende su diversi colli, ragion per cui ci sono moltissimi belvedere, uno diverso dall’altro.
Decidiamo di non fermarci e proseguiamo per andare a cena: The Insolito ci aspetta.
E’ un posto molto particolare in cui mangiare o semplicemente bere un drink  e vi assicuro che i cocktail, ricercati quanto la cucina, non vi deluderanno! Dalla terrazza il panorama è indescrivibile, perciò decidiamo di bere un drink qui guardando la città che si prepara per la notte. Un’ultima passeggiata tra i locali di Chiado e poi rientriamo.
Dolce, scatolette e murales di Lisbona.

Secondo giorno  a Lisbona

Prendiamo al volo il treno per Belém. Una volta arrivati, visitiamo la meravigliosa Basilica ma purtroppo non il Monastero dos Jerónimos per via di una fila interminabile in attesa. Facciamo quindi una passeggiata lungo il fiume e arriviamo all’immenso e bianchissimo Padrão dos Descobrimentos per poi proseguire fino alla Torre di Belém.
Ci è venuta fame, cerchiamo quindi l’olimpo delle pasteis: Pastéis de Belém; un posto immenso (non lasciatevi ingannare dalla piccola entrata, addentratevi nelle numerose stanze interne costellate di azulejos bianchi e blu) in cui, oltre ai celeberrimi dolcetti, servono anche molti bocconcini fritti a base di baccalà e non solo. Come ho già detto a molti, queste secondo me, sono decisamente le paistéis migliori della città.
Rientrati a Lisbona, saliamo sull Arco da Rua Augusta per ammirare il panorama della città a 360°: un’altra esperienza meravigliosa.
Una volta scesi andiamo a visitare il MuDe: Museo del design e della moda. Vale la pena andarci anche solo per ammirare la location unica in cui è sorto: si tratta infatti di una ex Banca Coloniale Portoghese di cui sono rimasti l’interminabile bancone in marmo, le colonne e i soffitti rovinati. E’ un posto che deve il suo fascino allo stile decadente che contraddistingue un po’ l’intera città e che qui ancora una volta trova la sua massima espressione. L’ingresso è gratuito.
Ci perdiamo a guardare le vecchie botteghine di  Rua da Conceição, mercerie e numerosissimi negozi di sardine in scatola affollano questa strada ed è qui che facciamo scorta di ogni tipo di pesce in lattina.
Camminando senza meta, arriviamo in Rua das Portas de Santo Antão dove scoviamo un bar in cui si può soltanto bere la Ginja sem Rival: un tipico liquore portoghese fatto con le ciliegie; qui c’è molta gente del posto e quindi ci fermiamo un po’ a chiacchierare e chiedere delle dritte.
Siamo pronti a toccare i tetti di Lisbona con un dito! La serata prosegue al Park: un autosilo dalla cui terrazza è possibile ammirare il tramonto sui campanili di Lisbona bevendo un cocktail e sgranocchiando qualcosa. Questo posto non è segnalato sulle guide e poco visibile dalla strada, solo gli abitanti della città  e chi ci è già stato, sa come arrivarci.
Questa serata forse è stata uno dei momenti più belli del nostro viaggio.  Per cena decidiamo di andare in una delle numerosissime taverne che propongono cucina locale; sono posticini senza pretese ma forse anche gli unici in cui mangiare l’ autentica cucina portoghese. Quella in cui siamo stati noi si chiama  O cantinho do bem estar, un’osteria piccola piccola, senza fronzoli ma con un baccalà spettacolare.
Cappuccino, pasteis e tram a Lisbona.

Terzo giorno a Lisbona

Ultima giornata, ci svegliamo presto perché non vogliamo perdere nemmeno un’istante.
Facciamo tappa a Manteigaria per fare colazione con cappuccio e pastéis. Attraverso un vetro vediamo tutta la fase di preparazione dei mitici dolcetti, e un gesto che sembra facilissimo, improvvisamente diventa un’arte inimitabile.
Prendiamo il famoso tram n°28 per arrivare al Castello di São Jorge che si erge maestoso sulla collina più alta della città. Anche da qui, non ve lo sto nemmeno a dire, il panorame a 360° merita la visita. Una cosa singolare di questo castello è la camera oscura in cui vengono proiettate le immagini di Lisbona che un periscopio restituisce in tempo reale. La guida illustra tutti i quartieri e i luoghi d’interesse: un’esperienza davvero suggestiva perché per un attimo sembra di avere le ali e planare sulla città. Il mio consiglio è di arrivare all’apertura del castello prima che si affolli di turisti.
Tram 28 a Lisbona.
Ci dirigiamo verso The Decadente per pranzare. Questo posto, così come The Indipendente (non a caso appartengono alla stessa catena) è arredato con estrema cura dei dettagli. Bellissimo il portico e i tavoli all’aperto. La cucina è particolare e sofisticata, si riescono a percepire distintamente i gusti di tutti gli ingredienti combinati in modo armonico.
Torniamo verso il centro per visitare il Convento do Carmo: costruzione del 1300 che, quattrocento anni dopo, venne in parte distrutta da un terremoto e che fu lasciata “smembrata” in ricordo della tragedia.
E’ ora di riprendere i nostri bagagli, ma prima, un vezzo del mio ragazzo: farsi viziare in un bar-ber shop old style bevendo qualcosa e ascoltando buona musica. Il posto si chiama  O Purista e ho scoperto non essere l’unico a Lisbona.
Dobbiamo andare, salutiamo la città che in questi giorni ci ha regalato sole, colori e profumi, che ci ha tolto il fiato con panorami e tramonti, che ci ha sorriso e ubriacato di sapori. La dolce Lisbona torna a riposare e noi ci alziamo in volo verso casa mentre fuori il cielo imbrunisce.
Convento do Carmo, The Indipendente, torta a Lisbona.

“Quando Lisboa escurece
E devagar adormece
Acorda a luz que me guia
Olho a cidade e parece
Que é de tarde que amanhece
Que em Lisboa é sempre dia […]“

A luz de Lisboa
Camané

6 comments

Carlotta 31 Maggio 2016 - 3:15 pm

Grazie Elena!
Letto d’un fiato e segnato tutto!
Stupende anche le foto.

Un abbraccio

C

Reply
Elena 1 Giugno 2016 - 3:25 pm

Bene! Spero che tu abbia trovato qualche spunto utile. Un abbraccio anche a te. 🙂

Reply
Carlotta 29 Giugno 2016 - 3:51 pm

Elena ciao!
Solo per dirti che abbiamo seguito buona parte dei tuoi consigli (ad esempio, The Decadente, Manteigaria, Pasteis de Belém)…ci siamo innamorati di Lisbona, della sua luce, dei suoi colori, anche un po’ grazie a te!
????

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Elena 29 Giugno 2016 - 10:54 pm

Ciao Carlotta,
che piacere leggere il tuo messaggio!!
Lisbona è una città che lascia il segno e sono felicissima che abbia fatto lo stesso effetto anche a voi e che i miei piccoli consigli vi siano stati utili.
Grazie ancora per avermi scritto.
Al prossimo racconto! 🙂

Reply
Chezuppa Alessandro 1 Giugno 2016 - 8:00 pm

Quei dolcetti con la panna sono da provare, mamma che voglia che mi fanno! 😀

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Elena 2 Giugno 2016 - 8:18 am

Sono buonissimi davvero! Pur chiamandosi “pastéis de nata”, in realtà dentro c’è della buonissima crema pasticcera!! Comunque sono spettacolari 😉

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