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Roma: viaggio cultural-gastronomico nella capitale.

by Elena

Oggi non parliamo di cibo ma di viaggi, perché come sapete, per me unire la passione per la cucina al viaggio è quanto di più bello mi possa capitare.

Non sapevo se era il caso di parlarvi di questa meravigliosa città che magari molti di voi già conoscono, poi ho pensato che a volte capita di pianificare viaggi oltreoceano senza conoscere quanta bellezza, storia e arte racchiude la nostra Italia, perciò eccomi qui a raccontarvi dei miei 3 giorni nella capitale.
Premetto che anni fa, per lavoro ho vissuto a Roma per alcuni mesi e questa è forse una delle ragioni per cui non ho voluto tornarci con gli occhi di chi ci è già stato, guardando quello che restava da vedere, ma ci sono tornata da turista che per la prima volta visita Roma.
Detto questo, posso partire con il mio racconto e con delle dritte di viaggio che spero vi possano essere utili. Innanzitutto, se volete vedere il più possibile scordatevi i mezzi pubblici perché vi perdereste la bellezza di girare l’angolo e trovare una piazza, un monumento, una statua… avete sentito dire che Roma è un vero museo a cielo aperto? Ecco, quindi bisogna camminare per visitarlo!
Noi abbiamo alloggiato in un B&B  carinissimo in zona Piazza Baberini (MM Barberini) e di li eravamo davvero a pochi minuti dalla gran parte delle mete che ci eravamo prefissati di vedere, quindi è una posizione davvero strategica.
PRIMO GIORNO:
Se questo è un uovo. Reportage Roma
Arrivati alla stazione Termini prendiamo la metro per raggiungere il b&b. Appena usciti in Piazza Barberini, ammiriamo la Fontana del Tritone (1643) realizzata da Gian Lorenzo Bernini. Lasciati i bagagli, partiamo subito alla volta di Fontana di Trevi che ahimé troviamo coperta per le opere di restauro, ma è comunque bello immaginare la celebre scena de La dolce vita di Fellini.
Proseguiamo la nostra passeggiata per raggiungere il Pantheon (128 d.C.): gigantesco tempio in cui si dice che in inverno il sole attraverso il  foro centrale crei una vera e propria meridiana che va ad illuminare la porta Nord e il retrostante cortile esterno.
Proseguiamo per Piazza Navona dove bianchissima e altissima ci aspetta la Fontana dei Quattro Fiumi anch’essa opera di Gian Lorenzo Bernini. Sapevate che questa piazza anticamente era uno stadio?
Camminando  camminando, scorgiamo il Lungotevere in lontananza e dopo essere arrivati a Ponte Umberto I, vediamo che Castel Sant’Angelo è ad un tiro di schioppo, quindi attraversiamo l’omonimo ponte (Ponte Sant’Angelo) costeggiato dalle sue 12 statue, e arriviamo a quello che era stato inizialmente costruito come mausoleo funebre dell’imperatore Adriano, Castel sant’Angelo appunto.
Procediamo in direzione Campo dei Fiori dove un tempo vi erano dei campi coltivati, da qui il nome dato alla piazza. Per nostra fortuna possiamo godere ancora un po’ dei colori e profumi del mercato, che stanno ormai per disallestire.
Se questo è un uovo. Reportage RomaTra i vicoli di questo quartiere, ci imbattiamo in un posticino niente male chiamato Suppliziodove lo chef Arcangelo Dandini propone il tondeggiante streetfood fritto, il supplì, in chiave gourmet con materie prime di eccellenza servite in miniporzioni. 
Il tutto accompagnato da un ottimo vino consigliatoci direttamente dallo chef.  
Cosa possiamo volere di più?!?!
Non me la sento di dirvi che mi è piaciuto uno in particolare perché ne ho assaggiati diversi e ognuno a suo modo mi ha stupito piacevolmente. Sta a voi provare queste prelibatezze ed eleggere la migliore tra tutte…vi assicuro che non è cosa facile.
Ricaricati e rifocillati dal buon cibo, ci dirigiamo verso il Ghetto Ebraico il secondo più antico al mondo dopo quello di Venezia. Qui purtroppo siamo stati poco fortunati, perché sono circa le 18 e per la religione ebraica dal tramonto del venerdì e per tutto il sabato è il giorno del riposo: lo Shabbath. Per questa ragione non riusciamo a vedere la Sinagoga ma solo il  Teatro di Marcello e l’annesso Portico di Ottavia aperti al pubblico. Se fosse stato possibile avremmo fatto anche un’altra sosta al forno Boccione dove avremmo voluto assaggiare la tanto decantata torta di ricotta e visciole.
Non vi nego che mi è rimasto un po’ di amaro in bocca per aver perso un po’ di questa parte meravigliosa della città e la squisita merenda…però mi rifarò, ne sono sicura!
Se questo è un uovo. Reportage Roma
La giornata volge al termine e siamo davvero stravolti, perciò torniamo alla base per fare una doccia veloce e poi fuori a cena. Scegliamo un posto abbastanza vicino per non dover fare molta strada, le nostre gambe ci chiedono pietà!!  
Ci fermiamo al Brancaleone, dove fanno cucina tipica romana…e noi è per questo che siamo qui.
Indovinate un po’ con cosa diamo il via alla cena? Gli attesissimi, croccantissimi, lucidissimi e grandissimi….CARCIOFI ALLA GIUDIA! Cos’altro posso aggiungere? Davvero favolosi, ne mangerei fino a domani, ma non possiamo non assaggiare i fiori di zucca fritti, le crocchette di melanzane e molte altre bontà in tipico roman-style!
SECONDO GIORNO:
Questa mattina il cielo non è particolarmente sereno, ma la cosa non ci spaventa visto che in tarda mattinata ci aspetta una visita guidata ai Musei Vaticani.
Scegliamo quindi di fare una passeggiata, percorrere l’affollatissima Via del Corso per arrivare alla sontuosa Piazza del Popolo. Da qui preferiamo risparmiare le energie per la camminata di 3 ore che ci attende nei musei e prendiamo la Metro dalla fermata Flaminio ad Ottaviano (sono vicine tra loro, quindi anche a piedi è possibile farlo).
Se questo è un uovo. Reportage RomaDa qui, seguendo le indicazioni arriviamo a destinazione.
Se anche voi volete prenotare una visita guidata, potete farlo qui, risparmierete molto tempo, perché la coda è letteralmente interminabile.
Riguardo i Musei Vaticani non si può riassumere in poche righe quello che c’è all’interno. E’ la dimostrazione che in passato Arte e Chiesa andavano a braccetto e che il potere di quest’ultima era davvero sovrano. Splendide la Stanza delle Mappe e quella di Elidoro di cui mi colpisce in particolare un affresco: la Liberazione di San Pietro opera di Raffaello. Naturalmente  restisiamo estasiati della Cappella Sistina e della Pietà di Michelangelo nella Basilica di San Pietro.
Usciamo e la piazza é vestita da sera: i colori del tramonto danno un volto nuovo alla città, è ora di rientrare.
Se questo è un uovo. Reportage Roma

Docciàti e vestiti per bene, ci rimettiamo in strada, stasera andiamo a Trastevere, il quartiere più autentico di Roma.

Prendiamo un autobus per arrivarci…oggi siamo un po’ stanchi. Arrivati lì, vogliamo assolutamente mangiare a La Fraschetta, e non desistiamo nemmeno dopo le 2h di attesa. E’ sempre così in questo posto: ti dicono, con fare tipicamente romano, che ci vuole un quarto d’ora ma poi… Se vi va davvero di pazientare non ne rimarrete delusi. Noi la prendiamo con filosofia, ci facciamo portare una birra e l’attesa è meno pesante seguendo il via vai dei camerieri e i loro scambi di battute. Mangiamo degli ottimi spaghetti cacio e pepe, insalata di puntarelle e carciofi alla romana (che a differenza dei carciofi alla Giudia non sono fritti ma cotti in umido).
Se questo è un uovo. Reportage Roma
Felici della nostra scelta e della cena davvero gustosa, decidiamo di tuffarci nella notte romana nei locali vicino Santa Maria in Trastevere prima di rientrare al b&b.
Domani abbiamo un’ultima mattinata da sfruttare al massimo.

 

TERZO GIORNO:

Se questo è un uovo. Reportage RomaSvegliati con comodo, andiamo da Angelina a Trevi per fare colazione. Un posto davvero intimo e accogliente. Lo stile sofisticato parigino è smorzato da dettagli industrial negli arredi.

Molto bello il posto, quanto buoni i dolci e i cappuccini.
Un bistrot a due passi dal caos del centro in cui poter fare una sosta rilassante per poi proseguire nel tour, come abbiamo fatto noi.
Se questo è un uovo. Reportage Roma
Raggiungiamo a piedi Piazza Venezia su cui si erge maestoso l’Altare della Patria e percorriamo i Fori Imperiali per arrivare al Colosseo. La prima domenica del mese i musei di Roma sono aperti gratuitamente e noi,  capitati nel giorno giusto, ne approfittiamo non solo per visitare i Fori Imperiali ma anche l’interno del Colosseo immaginando bighe e lotte tra gladiatori.
A noi è stata data una dritta che condivido volentieri: gli ingressi ai Fori sono 2, ce n’è uno, meno conosciuto e di conseguenza meno affollato, che si trova su Via San Gregorio, una strada che parte dall’Arco di Costantino. Accedere da questo ingresso è molto più veloce.
Visitati questi siti intrisi di storia e splendore, torniamo a riprendere i bagagli: è ora di salutare Roma e tornare a casa.Se questo è un uovo. Reportage Roma
Mi auguro che questo post vi faccia venir voglia di scegliere anche voi Roma come meta di un soggiorno, perché breve o lungo che sia, vi porterete a casa occhi, cuore e bocca ricchi di splendide emozioni.

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